omeopatia globuli e fiori

 

L’Omeopatia è sicuramente la medicina non convenzionale più conosciuta e diffusa che negli ultimi anni sta riscuotendo sempre più successo. Sono in aumento le persone che si affidano a questa scienza perché propone un tipo di cura che guarda alla totalità della persona.

Ma quando è nata l’omeopatia? La sua nascita viene collocata tra ‘700 e ‘800 ad opera di Christian Samuel Friedrich Hahnemann. Ma le nozioni che vi sono alla base risalgono a tempi ancora più antichi, tanto che la paternità viene fatta ricadere da alcuni su Ippocrate (450-400 a.C.).

L’omeopatia deriva dal greco “omoios” (simile) e “pathos” (malattia), è un metodo terapeutico basato sul principio dei simili: “Qualunque sostanza che, somministrata in forte dose ad un uomo in buona salute provoca dei disturbi determinati può, in bassa dose, far scomparire quei medesimi disturbi nell’uomo malato”.

Le azioni più importanti del rimedio omeopatico sono di armonizzare, regolare e rafforzare l’energia vitale del soggetto che ne fa uso, agendo sull’intero organismo e non solo sull’organo malato.

I rimedi omeopatici vengono preparati a partire da sostanze che appartengono ai tre regni della natura: vegetale, minerale e animale; e si dividono in unicisti, pluralisti, complessisti, costituzionali, e le forme farmaceutiche più utilizzate sono granuli, globuli, gocce, polveri e fiale.

Quale è la differenza tra le diverse forme, e come vanno assunte? Ecco una breve carrellata.

I granuli e i globuli sono fatti entrambi di saccarosio, differiscono nella somministrazione i primi vanno sciolti in bocca più volte nel corso della giornata, i globuli si prendono tutti insieme quotidianemente o settimanalmente per un periodo di tempo limitato.

Le gocce sono in flaconcini con un eccipiente alcolico a 30°, e sono generalmente riservate alle basse diluizioni. Sono somministrate dalle 10 alle 15 gocce tre volte o più volte al giorno.

Le polveri vengono realizzate in lattosio e generalmente hanno una bassa diluizione.

Le fiale che si iniettano sono sterili e hanno come diluente la soluzione fisiologica. I siti di iniezione sono generalmente sotto cute intradermica (Mesoterapia), oppure i punti di agopuntura o nella sede antalgica. In ultimo le fiale bevibili, sono solitamente in gluconato, e vengono somministrate a gg alterni o 1 volta alla settimana.

Oltre alle forme farmaceutiche, i rimedi omeopatici si dividono in base alla diluizione.

Le Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH): hanno effetto rapido o rapidissimo, agiscono per qualche ora e devono essere assunte a distanza ravvicinata (ogni quarto d’ora, ogni mezz’ora, ecc.) per risolvere una patologia dalla sintomatologia acuta, per i sintomi locali e per il lesionale. Sono adatte anche per espletare un’attività di “drenaggio”, che stimola gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), libera l’organismo dalle tossine e lo rende più recettivo alla cura omeopatica.

Le Medie diluizioni (ad es. la 9CH o la 15CH): hanno un effetto più lento, cioè necessitano di 3-4 giorni per agire e coprono poi un tempo terapeutico di circa 10 giorni. Si usano soprattutto per le patologie organiche acute e sub-acute, e per il funzionale.

Le Medio-alte diluizioni (ad es. la 30CH che è una diluizione centrale, importantissima): impiegano alcuni giorni (5, 7, 10, 15 gg.) per esprimere la loro efficacia e poi mantengono i loro effetti terapeutici per circa 20-30 giorni. Si utilizzano prevalentemente per le patologie croniche, per i sintomi generali e per il funzionale, ma hanno effetto anche sui sintomi acuti.

Le Alte diluizioni (ad es. la 200CH o la 200K): impiegano un buon numero di giorni per agire (15, 20, 30 gg.) e coprono un tempo terapeutico di circa 1 mese o oltre. Hanno un’azione più sistemica e profonda. Generalmente si usano nelle patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica del soggetto.

Le Altissime diluizioni (prime fra tutte la 1.000CH, la MK e la XMK): agiscono sullo stato mentale, e sul substrato del soggetto. Sono rimedi profondi, impiegano molti giorni per esprimersi (20, 30, 40 gg.) e durano poi terapeuticamente un tempo piuttosto lungo.

L’omeopatia, si prende cura sia in modo sintomatico ma anche nelle cronicizzazioni. Ad esempio se si è in presenza di una febbre o un’infiammazione acuta si utilizzerà ogni ora o 2 ore la Belladonna in bassa diluizione, ma la stessa sostanza si può utilizzare in media o alta diluizione si ha una infiammazione di tipo cronico.

Un altro esempio si può fare con la Nux Vomica, rimedio utilizzato nei problemi digestivi, in bassa diluizione può aiutare il sintomo, ma se c’è una componente psicologica o emotiva importante, lo stesso rimedio andrà considerato in media o alta diluizione.

 

Dott.ssa Manuela Gioira